Premio Riccione
per il Teatro
Di seguito riportiamo il bando del 58° Premio Riccione per il Teatro, attribuito all’autore di un’opera originale in lingua italiana o in dialetto, non rappresentata in pubblico, come contributo allo sviluppo della drammaturgia contemporanea. Il concorso assegna anche il Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” al miglior autore under 30 e la menzione speciale “Franco Quadri” all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria. Da questa edizione viene introdotto anche il Premio Riccione alla drammaturgia per le nuove generazioni, rivolto a opere teatrali per spettatori di 7-11 o 12-15 anni.
Giuria
Lucia Calamaro
Drammaturga, regista e attrice, nasce a Roma, si trasferisce a Montevideo e si laurea in arte ed estetica alla Sorbona di Parigi. Insegna per un periodo all’Universidad Católica di Montevideo, poi a Roma collabora con Rialto Sant’Ambrogio. Fonda quindi l’associazione Malebolge e dà corpo alla sua scrittura scenica con Medea. Tracce di Euripide, Woyzeck, Guerra, Cattivi maestri, Tumore. Uno spettacolo desolato e Magick. Autobiografia della vergogna. Nel 2012 L’origine del mondo. Ritratto di un interno vince tre premi Ubu, tra cui quello assegnato al miglior nuovo testo italiano, e il Premio Enriquez per regia e drammaturgia.
Due lavori teatrali successivi – La vita ferma. Sguardi sul dolore del ricordo e Si nota all’imbrunire. Solitudine da paese spopolato – sono finalisti ai Premi Ubu 2017 e 2019. Sempre nel 2019, Lucia Calamaro vince il Premio Hystrio alla drammaturgia, inizia a insegnare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, presenta Nostalgia di Dio e debutta con il monologo Smarrimento. Le sue ultime creazioni sono Da lontano. Chiusa sul rimpianto e Darwin inconsolabile. Un pezzo per anime in pena. Dal 2021 Lucia Calamaro è presidente di giuria del Premio Riccione per il Teatro e dallo stesso anno dirige la scuola di drammaturgia Scritture.
Nel 2025 sono iniziate le riprese di Permafrost, film d’esordio di cui è regista e cosceneggiatrice.
Editoria e Spettacolo le ha dedicato l’antologia Il ritorno della madre, a cura di Renato Palazzi. La vita ferma e L’origine del mondo sono editi in Francia da Actes Sud e in Italia da Einaudi, che ha in catalogo anche Nostalgia di Dio.
Foto di Luca Guadagnini (dettaglio)
Concita De Gregorio
Al quotidiano «la Repubblica» dal 1990 al 2008, poi direttrice de «l’Unità» dal 2008 al 2011, è rientrata a «Repubblica» come editorialista.
Laureata in Scienze politiche all’Università di Pisa, è autrice di numerosi libri, tra cui Non lavate questo sangue (Laterza 2001), Una madre lo sa (Mondadori 2006), Così è la vita (Einaudi 2011), Io vi maledico (Einaudi 2013). Nel 2015 ha pubblicato Mi sa che fuori è primavera (Feltrinelli), mentre nel 2016 sono usciti Cosa pensano le ragazze (Einaudi), legato al progetto omonimo apparso su Repubblica.it, e Non chiedermi quando. Romanzo per Dacia (Rizzoli). Nel 2019 ha pubblicato i romanzi Nella notte (Feltrinelli) e In tempo di guerra (Einaudi) e nel 2022 Un’ultima cosa (Feltrinelli), libro con i testi di uno spettacolo che sta portando in tournée insieme a Erica Mou.
Tra gli altri progetti ricordiamo ConDominio. L’Arte riparte, realizzato in piena pandemia con Sandra Toffoletti. Numerose le trasmissioni radiotelevisive. Per due anni è andata in onda su Radio Capital con Cactus, basta poca acqua. Su Rai 3, ha invece condotto per tre anni la trasmissione dedicata ai libri Pane quotidiano, e poi i programmi da lei ideati Fuori Roma e Da Venezia è tutto. Insieme a David Parenzo, dal 2021 al 2023 ha inoltre condotto InOnda su La7.
Foto di Giovanni Canitano (dettaglio)
Graziano Graziani
Scrittore e critico teatrale, è tra i conduttori di Fahrenheit su Rai Radio 3, dove collabora anche al programma Pantagruel e alla trasmissione Tre soldi, per la quale realizza reportage in formato podcast. Ha realizzato documentari radiofonici e televisivi e si occupa principalmente di teatro, letteratura e viaggio. Collabora con diverse testate culturali, tra cui «Il Tascabile» e «minima&moralia», e ha collaborato in passato con «Lo straniero» (diretto da Goffredo Fofi), «I Quaderni del Teatro di Roma» (diretto da Attilio Scarpellini), «La differenza» (diretto da Gian Maria Tosatti) e con il settimanale «Carta», dove ha svolto il ruolo di caposervizio alla cultura. Con Rai 5 ha realizzato documentari teatrali e ha collaborato come autore alle trasmissioni Memo, condotta da Nicola Lagioia, e Amabili testi, condotta da Edoardo Albinati.
In ambito teatrale ha collaborato con diverse istituzioni nazionali, dallo scomparso ETI al Teatro di Roma, dal Teatro Metastasio di Prato a ERT, e con alcuni dei principali festival del panorama nazionale, da Spoleto alla Biennale Teatro, da Santarcangelo a Castiglioncello. Fa parte del comitato scientifico dei Premi Ubu, di cui ha condotto le serate di premiazione delle scorse quattro edizioni, e ha fatto parte di diverse giurie nazionali. Ha inoltre curato diverse pubblicazioni in ambito teatrale, dalle raccolte di drammaturgia di autori contemporanei ai saggi collettanei sul panorama della scena contemporanea, usciti per editori come Editoria&Spettacolo e Titivillus. Per Riccione Teatro si è occupato di progetti di promozione e valorizzazione della scena drammaturgica italiana all’estero, costruendo relazioni di scambio con il Teatro Valle-Inclán di Madrid e il Martin E. Segal Theatre Center di New York, e collaborando al progetto ministeriale Nuova scena italiana nel mondo.
Tra le sue pubblicazioni ci sono due inventari letterari usciti per Quodlibet – l’Atlante delle micronazioni e il Catalogo delle religioni nuovissime – e il romanzo Taccuino delle piccole occupazioni (Tunué).
Foto di Kate Stanworth (dettaglio)
Lino Guanciale
Nato nel 1979 ad Avezzano, dopo alcuni trascorsi rugbistici (Nazionale under 16 e under 19), si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma nel 2003 e ottiene il Premio Gassman come miglior allievo degli ultimi dieci anni. Subito dopo inizia a lavorare in teatro, prima con Gigi Proietti (Romeo e Giulietta, spettacolo inaugurale del Globe Theatre di Roma), poi con Claudio Longhi (Il matrimonio di Figaro, La solitudine dei campi di cotone, Sallinger, Prendi un piccolo fatto vero) e Franco Branciaroli (tra gli altri spettacoli La peste, Cos’è l’amore, Lo zio), collaborando con alcuni tra i più importanti nomi del palcoscenico italiano, da Luca Ronconi (Atti di guerra) a Walter Le Moli (Gli incostanti, Antigone), da Massimo Popolizio (Ploutos, o della ricchezza) a Michele Placido, che dopo averlo diretto in Fontamara gli affida il ruolo di Nunzio nel film Vallanzasca. Gli angeli del male.
Al lavoro in teatro affianca dal 2005 l’attività di insegnamento e divulgazione scientifico-teatrale nelle scuole superiori e nelle università (è nel corpo docenti dello IUAV di Venezia). Al cinema esordisce nel 2008, interpretando Mozart in Io, Don Giovanni di Carlos Saura, cui segue La prima linea di Renato De Maria. In seguito è nel cast, oltre che del citato Vallanzasca, dei film Il gioiellino di Andrea Molaioli, Il sesso aggiunto di Francesco Antonio Castaldo, Il mio domani di Marina Spada, To Rome with Love di Woody Allen, La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli. Nel 2012 è protagonista di Happy Days Motel di Francesca Staasch, coprotagonista del film Il volto di un’altra di Pappi Corsicato ed è nei cast di L’estate sta finendo di Stefano Tummolini e Maraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani. Nel 2017 è protagonista dei film I peggiori di Vincenzo Alfieri e La casa di famiglia di Augusto Fornari, mentre nel 2018 è in sala con Arrivano i prof di Ivan Silvestrini.
In tv ha interpretato le fiction Il segreto dell’acqua e Una grande famiglia ed è stato protagonista di alcune serie di grande successo sulle reti Rai: Che Dio ci aiuti 2 e 3, La dama velata, Non dirlo al mio capo, La porta rossa e L’allieva. Tra gli impegni televisivi più recenti ricordiamo Il commissario Ricciardi, Noi, Sopravvissuti e la nuova serie Sky Un’estate fa.
In teatro, dopo il successo degli spettacoli La resistibile ascesa di Arturo Ui (Premio ANCT come spettacolo dell’anno), Il ratto d’Europa (Premio speciale Ubu) e Istruzioni per non morire in pace, tutti diretti da Claudio Longhi, nel 2016 ha inaugurato la stagione del Teatro Argentina di Roma con Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, portato in scena da Massimo Popolizio. Nella stagione 2017/18 è il protagonista della trasposizione teatrale di La classe operaia va in paradiso, per la regia di Claudio Longhi, che gli vale il Premio Ubu e il Premio ANCT come miglior attore, e alla fine del 2018 è il protagonista maschile di After Miss Julie, per la regia di Giampiero Solari. Nelle ultime stagioni ha portato in scena Non svegliate lo spettatore, omaggio alla vita e alle opere di Ennio Flaiano, Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht, Zoo di Sergio Blanco, L’uomo più crudele del mondo di Davide Sacco, e ha esordito nella regia teatrale con Nozze di Elias Canetti, seguito da Europeana.
Nel 2015 ha ricevuto il Premio Flaiano come personaggio rivelazione dello spettacolo italiano.
Foto di Manuel Scrima (dettaglio)
Claudio Longhi
Dal dicembre 2020 è direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Nato a Bologna nel 1966, si è laureato a pieni voti presso l’Università di Bologna, nel 1993, sotto la guida di Ezio Raimondi. Dal 2015 è professore ordinario (attualmente in aspettativa) di Storia della regia e di Istituzioni di regia presso il dipartimento delle Arti visive, performative e mediali del suo ateneo.
Al percorso accademico ha da sempre affiancato l’impegno teatrale attivo, operando prima nel campo della regia e della formazione del pubblico, e poi in ambito organizzativo. Tra il 1993 e il 1995 ha lavorato come assistente con Pier Luigi Pizzi e Graham Vick. Tra il 1995 e il 2002 ha invece collaborato stabilmente con Luca Ronconi in qualità di assistente prima, e regista assistente poi, prendendo parte a spettacoli come Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1996), Lolita (2001) e Infinities (2002). Tra il 2007 e il 2008 ha affiancato Eimuntas Nekrošius per la messa in scena di Anna Karenina.
A cominciare dal 1999 ha firmato in proprio la regia di numerosi spettacoli.
– Per il Teatro di Roma: Democrazia (1999), Omaggio a Koltès – Voci sorde, Sallinger, Nella solitudine dei campi di cotone (2009).
– Per il Teatro de Gli Incamminati: Moscheta (2001), Cos’è l’amore (2002), Caligola (2003), Edipo e la Sfinge (2004), Lo zio. Der Onkel (2005).
– Per il Piccolo Teatro di Milano: Ite messa est (2002).
– Per il Teatro Stabile di Torino: La peste (2004, in coproduzione con Teatro de Gli Incamminati), Leopardi(2005), Biblioetica. Dizionario per l’uso (2006, cofirmato con Luca Ronconi nell’ambito del Progetto Domani).
– Per il Teatro Due di Parma: La folle giornata o il matrimonio di Figaro (2007, in coproduzione con Teatro Stabile di Torino e Teatro di Roma).
– Per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico: Prometeo (2012).
– Per Emilia Romagna Teatro Fondazione: Io parlo ai perduti. Le vite immaginarie di Antonio Delfini(2009), La resistibile ascesa di Arturo Ui (2011, in coproduzione con Teatro di Roma, Premio ANCT come spettacolo dell’anno), Il ratto d’Europa (2013, in coproduzione con Teatro di Roma), Istruzioni per non morire in pace – Patrimoni, Rivoluzioni, Teatro (2016, in coproduzione con Teatro della Toscana), La classe operaia va in paradiso (2018), La commedia della vanità (2019, in coproduzione con Teatro di Roma, Teatro della Toscana e LAC), Il peso del mondo nelle cose (2020).
– Ha a lungo collaborato con Edoardo Sanguineti, dirigendo tra l’altro la prima messa in scena italiana integrale di Storie naturali (Bologna 2005).
Dal 2017 al 2020 è stato direttore artistico di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Ha ideato e curato progetti di formazione pubblico per il Teatro di Roma (1994-1999), per il Teatro Due di Parma (2006-2009), per ERT (2015-2016). Dal giugno del 2015 al novembre del 2020 è stato direttore della “Scuola di teatro Iolanda Gazzerro – Laboratorio permanente per l’attore” di ERT Fondazione.
Foto di Masiar Pasqual (dettaglio)
Lorenzo Pavolini
È nato a Roma nel 1964. È vicedirettore della rivista Nuovi Argomenti. Ha pubblicato i romanzi Senza rivoluzione (Giunti 1997), Essere pronto (peQuod, 2005), Accanto alla tigre (Fandango, 2010, Marsilio/Feltrinelli 2019, finalista Premio Strega), Tre fratelli magri (Fandango 2012), Si sente in fondo? Avventure dell’ascolto (Ediesse, 2013), L’invenzione del vento (Marsilio 2019, finalista premio Flaiano), Nelle tracce del lupo (con Davide Sapienza, Ediciclo 2024). Ha curato tra l’altro Italville – New Italian Writing (Exile Edition, 2005) e l’edizione integrale delle Interviste impossibili (Donzelli 2006). Con Serafino Amato ha realizzato Ecatombe, i girini della storia (libro+dvd, Headmaster 2008). Per la regia del documentario sonoro Ninnananna di Natale, musica e storie dall’Orchestra di Piazza Vittorio ha vinto il Prix international de la Radio URTI 2003. Dal ’98 lavora a Radio3 Rai, curando e presentando letture di romanzi, serate in diretta, cicli di radiodrammi e audio documentari per le trasmissioni Ad alta voce, Wikiradio, Pantheon, Radio3Suite e Zazà. Nel gennaio 2018 con Chiara Valerio è autore di Frankenstein Serial. Nel 2019 con Michela Cescon adatta per la scena il romanzo di Moravia La donna leopardo. Nel 2022 collabora con Massimo Popolizio all’adattamento teatrale di M, il figlio del secolo. Con Davide Sapienza ha realizzato i podcast Nelle tracce del lupo e Ghiaccio sottile (Original RaiPlaySound, 2022-2023, vincitore del premio il-Pod categoria green). Per Benedetta Tobagi ha curato adattamento e regia del reading e del podcast tratti da La resistenza delle donne (2023). Con Alexandra Genzini è autore del podcast Casa Moravia racconta. Con la compagnia Frosini/Timpano ha scritto Tanti sordi. Polvere di Alberto, in scena al RomaEuropa Festival 2024 e al Piccolo Teatro di Milano.
Maura Teofili
È curatrice, responsabile alla direzione artistica e operatrice culturale.
Dal 2008 collabora con la Fondazione Romaeuropa per la Produzione Artistica del Romaeuropa Festival.
Nell’ambito della manifestazione, a partire dal 2017, immagina e cura “Anni Luce_osservatorio di futuri possibili”, rassegna dedicata all’esplorazione e alla valorizzazione della scena nazionale emergente che ha portato all’attenzione del pubblico alcune fra le nuove firme più interessanti degli ultimi anni.
Nell’ambito della collaborazione con REf affianca la Direzione Artistica nel monitoraggio della scena nazionale; segue la programmazione dei progetti italiani; coordina e sviluppa progettualità dedicate fra cui Powered by REf, call per artisti Under 30 ed il format originale Ghost Track.
È co-fondatrice e responsabile alla direzione artistica di Carrozzerie | n.o.t, spazio indipendente romano che dal 2013 si dedica allo scouting e all’affiancamento di artisti emergenti, al sostegno della ricerca nei linguaggi del contemporaneo e alla formazione artistica permanente.
Nel 2018 è candidata finalista al Premio Ubu nella categoria miglior curatore/trice – organizzatore/trice. A partire dal 2022 è fra i membri della commissione del Premio Forever Young de La Corte Ospitale.
In qualità di relatrice o docente ha preso parte a moduli dedicati alla gestione, curatela e organizzazione nell’ambito dello spettacolo dal vivo e delle arti performative presso il Master in Arts Management dello IED – Istituto Europeo di Design, l’Università degli Studi Link e l’Università La Sapienza di Roma.
Walter Zambaldi
Dal 2015 è direttore del Teatro Stabile di Bolzano, uno dei venti teatri di rilevante interesse culturale riconosciuti dal Ministero della Cultura. Gli oltre cinquanta spettacoli prodotti sotto la sua direzione si caratterizzano per la valorizzazione di autori viventi, la partecipazione di artisti di primo piano a progetti pluriennali, la creazione di reti a livello nazionale e locale che lo collocano come uno dei teatri di riferimento del panorama italiano.
Dal 2005 al 2015 è stato direttore de La Corte Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), dove ha realizzato uno dei primi centri di residenza riconosciuti a livello nazionale. Ha collaborato con artisti come Paolo Fresu, Serena Sinigaglia, Fausto Paravidino, Dario Fo, Paolo Rossi, Danio Manfredini, Giorgio Albertazzi, Vitaliano Trevisan, Paolo Pierobon, Rocco Papaleo, Leo Muscato, Giorgio Gallione, Stefano Bollani, Arianna Scommegna, Giampiero Solari, Ottavia Piccolo, Stefano Massini, Marco Bernardi, Daniele Ciprì, Gian Maria Testa, Fausto Russo Alesi e molti altri. Le sue direzioni sono caratterizzate, oltre che dalla costruzione di progetti produttivi ambiziosi, da una visione ad ampio spettro del teatro come strumento di interazione sociale e come opportunità di confronto e di crescita. Su questo orizzonte sono numerose le iniziative ideate e realizzate: l’estensione delle attività teatrali a spazi periferici grazie a inediti progetti di teatro di prossimità, la promozione di laboratori, l’impegno nei confronti delle persone che vivono o abbiano vissuto l’esperienza della detenzione.
Attualmente è vicepresidente della Fondazione per l’arte teatrale Platea, rappresentante Agis per il Trentino-Alto Adige e membro della Commissione per il Fondo unico provinciale per lo spettacolo della Provincia autonoma di Trento. È inoltre membro della Consulta culturale in lingua italiana della Provincia autonoma di Bolzano e della sottocommissione per l’incentivazione culturale che si riferisce a più gruppi linguistici per la Provincia autonoma di Bolzano.
Foto di Tommaso Le Pera (dettaglio)
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